LA TRILOGIA DEL NATALE (Speciale Epistolario 2020) | Incipit

Cari lettori

Anche il funesto 2020 è ormai arrivato all’epilogo. Mancano infatti meno di tre settimane al Natale e poi sarà solo una questione di giorni perché quest’anno bisesto diventi niente più che un ricordo.

E come da tradizione, assieme al Natale ed alla notte di San Lorenzo arriva pure quel momento dell’anno nel quale siamo chiamati a tirare le somme dei 366 giorni appena trascorsi.

Stavolta – inevitabilmente – accanto a buoni propositi puntualmente rimandati e alle promesse che facciamo a noi stessi pur sapendo di non poterle mantenere, non potrà mancare uno spazio dedicato ai giorni terribilmente eccezionali che siamo stati costretti a vivere. La pandemia, il virus, il lockdown così come le mascherine e la nuova normalità: il sommario del 2020 non potrà glissare su tutto questo.

Perché, se è vero che la speranza di tutti è quella di lasciarsi alle spalle quanto prima dolore e sofferenza, è altrettanto vero che non riusciremo mai a dimenticare del tutto ciò che abbiamo passato.

Abbiamo visto cose che mai avremmo voluto o solo pensato di poter vedere: i camion militari colmi di bare, le città deserte, le giornate che sembravano non passare mai e la sofferenza negli occhi dei sanitari impotenti. Tutte immagini che rimarranno impresse nelle nostre memorie in maniera indelebile.

È un bene che sia così. “Ricordare” ci metterà sicuramente a dura prova ma, allo stesso tempo, ci permetterà di non ripetere i nostri errori. Nella speranza che veramente si “ricordi” e che ai morti non vengano soltanto riservate le squallide passerelle “in memoriam” dei politici di turno. Sarebbe una mancanza di rispetto non ricordarli poi anche nelle scelte future, per evitare che altri muoiano per le medesime mancanze e negligenze.

“Ricordare” è la parola chiave di questo 2020. E ognuno di noi dovrà, nei mesi venturi, fare la propria parte perché si ricordi. Oggi farò la mia.

Ho deciso di congedarmi con voi per questo 2020 facendovi un piccolo regalo: una trilogia di puntate de “L’Epistolario” interamente dedicate alla memoria. Assieme ai destinatari di queste missive ripercorreremo tre aspetti dell’anno che sta per finire e tenteremo di trarre qualche conclusione (e magari qualche insegnamento) dal modo in cui li abbiamo affrontati.

Per ora mi limito ad accennarvi il calendario delle pubblicazioni e poco altro: i regali devono essere una sorpresa.

Si comincia lunedì 14 dicembre con una lettera scritta ed imbucata per Nazareth, diretta a Gesù Cristo, la cui nascita è alla base delle festività natalizie. Proseguiamo lunedì 21 dicembre con una missiva indirizzata a Galileo Galilei e chiudiamo la trilogia lunedì 28 dicembre con l’ultima epistola per Giacomo Matteotti.

E poi… No, ho già detto troppo. Il “poi” lo scoprirete a tempo debito.

Tanti auguri da Antonio Pio Guerra e, se non ci vediamo, buon Natale!

Pio Guerra

Scrivo su Notiziæ dal 2020 e su Editoriale sin dalla sua fondazione. Sono appassionato di storia, motori e giornalismo. Collaboro anche con alcune testate locali.

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