“Ti farò dimenticare certe regole. Ti dirò le cose che non vuoi sentirti dire e te le farò piacere.”
Nayt, pseudonimo di William Mezzanotte, pubblica il suo nuovo album. Dopo “MOOD” uscito l’anno scorso, dove il rapper romano aveva combinato tecnicismi e liriche dal sapore nostalgico a melodie nuove, qui il titolo è invertito per ritornare a testi impegnati in un viaggio fra i dubbi e incertezze giovanili.
Come in ogni lavoro, Nayt non ha concesso molti featuring ai suoi colleghi. Si vede solo la comparsa di Gemitaiz e Mattak nella traccia “OPSS” evidente sequel della già celebre “OPS” del 2018.
Le produzioni invece sono state varie, sia con il consolidato compagno 3D, ma anche con Frenetic&Orang3 e perfino una base realizzata da Gemitaiz.
I temi di DOOM
“Che te ne frega? Lasciati andare. Quali problemi hai, quando sono reali?”
È chiaro che DOOM viene fuori dopo un momento di grande riflessione. A differenza di MOOD, dove il rapper cantava di ricordi e di passioni, DOOM (tradotto: condanna) è un viaggio introspettivo tra paure e disagi dell’esistenza. La voglia di raccontare l’animo umano e descrivere se stesso tra dubbi e incertezze, è il vero e proprio scopo di questo disco. La copertina scelta da Nayt evoca lo stile de “La sepoltura della sardina” di Francisco Goya. La scelta di quest’opera non è casuale. Infatti il rapper vuole, come Goya, trattare temi esistenziali e sociali.
Tra i più sentiti c’è la difficoltà che oggi un artista ha ad esprimersi, la paura di essere fraintesi senza che nessuno riesca a comprendere davvero. Non mancano le critiche ai rapper insipidi e i personaggi nei quali i ragazzi d’oggi si rispecchiano.
Non mancano il tema della fede come bisogno e al contempo soddisfazione, necessaria e accessoria, il tema della morte e i dilemmi esistenziali, più filosofici che religiosi.
“Delle volte nello specchio mi vedo secco e troppo basso. Tu continui a dimagrire ma ti senti un botto grassa.”
Accenni all’anoressia e ad altri temi come sessualità e materialismo, rendono il disco pregno di citazioni e di stimoli dove ognuno ha un’esperienza propria per arricchire e completare il senso di ogni strofa. Se l’obbiettivo di Nayt era di fare un disco che rimarrà negli anni, probabilmente ci è riuscito. Spetta ai fan confermare il risultato.
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