FIBRA RACCONTA IL CAOS

Caos

“Quello stato d’animo che ti prende quando sei lontano da quello che ti fa star bene, per me è il Caos.”

É questo il topic centrale del racconto di Fabri Fibra, nel suo decimo album “Caos”. Ed è proprio nel Caos che Fabri fa una rappresentazione della figura del rapper, pone uno sguardo sulla nazione e infine sulla persona. Un percorso maturo, che solo in un disco meditato per 3 anni, può rivelarsi in tutta la sua compiutezza. Tre anni durante i quali il rapper non si vergogna di ammettere di aver posto l’attenzione su di sé, indagando anche sul mondo che lo circonda. Arrivando a parlare anche dettagliatamente di politica, amici e nemici, di droga e di depressione, il Fibroga tocca ogni aspetto della vita.

“Quanto successo devo fare per sentirmi amato? Tanto lo so che alla fine rimango fregato.”

E quando tutti ti amano ma non ti senti amato, nasce il caos, con se stessi e col mondo. Insomma, il nuovo disco “Caos” riesce ad essere una promessa mantenuta, un pugno nello stomaco e un viaggio fra i ricordi, le sofferenze e i periodi difficili affrontati dall’artista fino ad arrivare a come il rap gli abbia cambiato e addirittura salvato la vita.

Fibra Caos

 

Dal Tradimento al Caos

“Non sono più quello di Turbe Giovanili. Non sono più quello di Mr. Simpatia mi dispiace. Non sono più quello di Tradimento o di BugiardoControcultura o Guerra e Pace.

É così che Fibra rappa ne “Il tempo vola“, compilation del 2019 dove l’artista dice di evolversi e di voler cambiare il suo approccio al rap nel corso del tempo. Nonostante i 5 anni di pausa e i 3 di “studio”, Fibra non ha mai lasciato il pubblico senza la sua musica. Le collaborazioni presenti nei dischi più disparati hanno caricato i fans, e li hanno riempiti di aspettative.

Il concetto d’album col passare del tempo si è evoluto, passando dall’essere una serie di tracce, ad un racconto di una storia, e avvenimenti, e problemi, e gioie. Se “Tradimento” del 2006 ha avuto una certa struttura, passando per “Contro Cultura” di 4 anni dopo, già si può notare come l’organizzazione dei testi sia modificata. Guardando “Guerra e Pace” e “Squallor” invece, distanti di soli 2 anni, si vede come lo scheletro degli album sia molto simile. In “Fenomeno” invece la disposizione delle tracce del disco risulta addirittura più moderna e completa, ma in 5 anni di musica, la struttura dei dischi è stata ulteriormente rivoluzionata. Nel nuovo album “Caos”, infatti, il disco si muove per step, toccando tre macrotemi: il rap, l’Italia e la sfera personale.

Caos

 

Protagonista dello streaming

Per il ritorno di Fibra, Spotify ha permesso al rapper di prendere parte ad una funzione dell’applicazione data agli artisti abbinata alla “Storyline”. La versione “Enhanced”, cioè migliorata dell’album, è una modalità nella quale il rapper racconta attraverso brevi file audio, come sono nate le tracce, dice curiosità o spiega il testo.

All’interno di questa versione dell’album raccontata, sono presenti dei Canvas dove il rapper parla e si alterna a brevi montaggi video abbinati spesso alle strumentali del brano di cui si sta parlando. Nelle Storyline invece sono presenti frasi e pensieri dell’artista, piccoli racconti e eventi che possono suscitare lo stupore dei fan. Alla fine della sezione dedicata compaiono le scritte che indicano il termine dei macrotemi (parte del rap, della nazione o personale).

caos

 

Caos nel Rap

“Vedi che ci voleva il rap in Italia per non finire in mezzo a una strada.”

Seguendo la tracklist, i brani sono presentati nell’ordine scelto dall’artista. Per dare un sound unico e originale ad un progetto bisogna affidarsi alle produzioni, e qui Fibra ha potuto contare sui più grandi della scena. Le produzioni sono tutte provenienti da artisti di spicco, che da anni militano nella scena Hip Hop Italiana. La canzone che apre il disco è “Intro“, aperta dalla voce di Gino Paoli e prodotta dai 2nd Roof. É un brano dove il rapper, accompagnato da una base carica di energia, racconta tutto il suo percorso artistico in due strofe, tra le difficoltà dei primi momenti e i problemi vissuti in quegli anni.

Goodfellas” prodotta da Sixpm, ha un beat cupo riprendendo il tema e la mentalità da serial killer creato nel 2015 dal brano “Dexter” in “Squallor”. In questo brano appare anche il primo featuring del progetto, Rose Villain, dove i due artisti ispirandosi all’omonimo film di Scorsese, creano una strofa violenta, quasi splatter, con un ritornello catchy e American.

Brutto figlio di” è un brano che si ispira a “Ghetto Cowboy” di Yelawolf, dove il rapper statunitense finisce ogni barra con “MotherFuck*r” dove i 2nd Roof riescono a creare una base dagli 808 old school e dal comparto tecnico proveniente dal 2023.

Le produzioni del disco non sono solo rap ed hip-hop. Infatti, “Sulla Giostra” prod. by Neffa è un brano dalle sonorità più reggae e mature. “Stelle” è un beat fra disco ed urban creato da Dardust, permettendo anche a Fibra di fare rap sulla disco con la classe di chi ha l’età e l’esperienza per farlo. La voce di Maurizio Carucci degli Ex Otago è perfetta per accompagnare Fibra nella hit dove il ritornello riporta molto alla disco di fine anni 90-inizio 2000.

 

Caos nella Nazione

La produzione più stravagante del progetto si trova in “Propaganda“, prodotta da Zef e ideata da Tropico, un brano tutto italiano, sicuramente nei temi trattati. Non mancano le critiche ai politici italiani. Ad attendere querele, insieme a Fibra, ci sono Dimartino e Colapesce che cantano il ritornello.

La title track “Caos” prodotta da Low Kidd in casa Machete riesce ad avere un beat distorto ma pulito allo stesso tempo, perfetto per rappresentare l’idea del Caos. Oltre alla produzione d’eccezione del brano, non potevano mancare due nomi di spicco ad accompagnare Mr. Simpatia anche nel testo. La sofferenza di Lazza nel ritornello e la maturità di Madame, sono una combo perfetta per aiutare ad esprimere il concetto di Caos.

Da un beat soft-rock di Big Fish nasce il brano “Pronti Al Peggio” con Ketama126. Fibra aveva il desiderio di fare un pezzo col rapper romano, apprezzandone lo stile di scrittura simile. Le strofe della hit banger di Fibra in “Fumo Erba” sono perfettamente accompagnate dal beat di Strage. In “Demo Nello Stereo“, prodotta da Zef con gli scratch di DJ Double S, il rapper racconta di quando registrava pezzi e li risentiva nelle demo, criticando gli odierni rapper che, tutti uguali, copiano i nomi più famosi come Marracash e Guè.

Gli onnipresenti 2nd Roof  hanno dato il loro contributo anche in “Diablo” e “Amici O Nemici“, dove, nella prima, il suono con trombe da parata in sottofondo crea un’ambientazione giustamente satanica, nella seconda, Fabri analizza il suo rapporto con le persone non riuscendo a distinguere bene gli amici dai nemici. Il brano più Rap di tutto “Caos” è senza alcun dubbio “Cocaine“, dove Fibra se ne frega del politically correct. Ad aiutarlo nella traccia ci sono Guè e Salmo, che completano i concetti espressi dal Fibroga con delle visioni personali e artistiche, fra citazioni su Freud, rimandi ai film e critiche sociali.

Fibra Caos
Fibra con Dimartino e Colapesce

Caos Personale

Il masterpiece del progetto “Noia“, prodotto da Ketama126 con un sample ripreso da Miles Davis, si rivela un tentativo di fuga dalla noia, con un interlude sulla fama tratto da una citazione di Bukowski, per continuare con una strofa di Marracash. Fra rimandi e riferimenti, la strofa di Mr Rizzo risale addirittura a prima di “Persona”, quando Marra era in piena psicoanalisi.

La base di “Nessuno” è stata creata da D-Ross, con un giro di chitarra ispirato ai tipici giri alla Johnny Cash. Fibra ha annunciato di aver condiviso la penna con Davide Petrella, cioè Tropico, per dare un tocco ironico alla storia dark raccontata. Tra ironia e follia, “Nessuno” è una storia d’amore morboso, oltre il malato, in stile serie tv alla “American Crime Story”. In questo brano, Fibra impersona un killer che compie delitti d’amore per una donna che è terrorizzata da lui.

L’ultimo nome del disco è quello di Francesca Michielin, nel brano “Liberi“, da lei prodotto. Francesca e Fibra duettano in una canzone incentrata sui ricordi e sui momenti difficili, tra i sensi di colpa.

L’ultima traccia “Outro” è stata prodotta dai 2nd Roof, ed è una conclusione più che coerente per il progetto, ed è il perfetto epilogo del concept mantenuto nell’album dall’inizio alla fine.

Si puo fare rap a 45 anni? Solo se ti chiami Fabrizio Tarducci.

Questo è “Caos”, il decimo album di Fabri Fibra.

 

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Alberto Maria Ferrante

Appassionato di cultura pop e di musica a 360 gradi.

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