“Sono sempre stato un ribelle che metteva spalle al muro tutti con il suo innato talento e con le sue parole spiazzanti.”
Ma “Dove Volano Le Aquile”? Per William Harwood, autore del libro omonimo, la risposa alla domanda del titolo è sicuramente verso la Norvegia. Evidentemente, non è così per Luchè. In un gioco feroce come quello del rap game, la scelta dell’animale guida è fondamentale per la riuscita della missione e della carriera. Da bravo Re di Napoli, quale scelta migliore se non quella dell’aquila reale? Indubbiamente una scelta insolita quella dell’aquila, alquanto curiosa per i fan di “The Lion King”, o per chiunque abbia posto la domanda “chi è il re degli animali” su internet.
Per caricare i suoi fan, il rapper di Napoli ha pensato di scrivere e pubblicare 3 monologhi sul suo profilo instagram, dove in ogni monologo sono stati nascosti 5 titoli dei pezzi che sarebbero stati all’interno di DVLA, per un totale di 15.
Ognuno dei tre i monologhi, è affidato ad una personalità diversa. A raccontare il primo, intitolato “Sfide impossibili”, è la voce di Marco D’Amore, attore che incarna “Ciro l’immortale” in Gomorra. Il secondo monologo, scritto dal re, e letto dal principe della comicità italiana, è “Percorso a Ostacoli”.
E chi se non Alessandro Siani, il principe abusivo, poteva leggere questo testo? Mentre ci poniamo la domanda, a distanza di un giorno, viene pubblicato “Un Nuovo Mondo” interpretato dalla modella e showgirl Belen Rodriguez.

Le penne d’Aquila per il progetto Luchè
“Sono famoso per lo slang!”
Le 15 tracce sono strutturate seguendo un percorso ben stabilito. L’impostazione data al progetto riesce a far sentire all’ascoltatore il tipico itinere dell’aquila. Si impara a volare per la prima volta, per poi padroneggiare le proprie ali, poi la caduta in picchiata sul bersaglio e infine la risalita, con la preda stretta nei propri artigli.
Nonostante le aquile siano dei rapaci solitari, Luchè non poteva non avvalersi dei suoi colleghi e amici.
Il primo brano del progetto, “D10S“, in collaborazione con Elisa, è stato molto facile da individuare nei monologhi, soprattutto per il modo in cui è stato scritto. Sebbene dal nome e dal monologo possa sembrare una canzone dedicata a Maradona, in realtà, avendo una musicalità epica, rappresenta una sorta di risalita del rapper verso l’olimpo della musica italiana.
Nella canzone “Slang” Luchè ricorda a tutti il motivo per cui è famoso, ovvero lo slang. In questo brano, completamente out of context, è stata riportata una frase di Fabri Fibra, tratta da “Controcultura”. In “No Love“, prima e vistosa collaborazione di CoCo nel progetto, il re e il principe di Napoli si lanciano in una canzone nostalgica ma che mostra la voglia di andare avanti e migliorarsi nonostante le delusioni affettive. Il titolo di questa canzone è probabilmente una citazione al tatuaggio sul dorso della mano sulla copertina di “Malammore”.
In “Liberami Da Te” Luchè si lascia ben accompagnare dalla rapper Etta, in un brano dove la vera protagonista è la base dai suoni tribali, che ricordano la desolazione della savana.
“La pace e l’armonia a me non m’hanno mai salvato.”
“Le Pietre Non Volano“. E menomale, le pietre non sono aquile. Nonostante il titolo dall’esito universalmente riconosciuto, il brano è sorprendentemente conscious, sia da parte di Luca che da parte del collega di “Sport“, Marracash, tra diffidenze e dilemmi esistenziali. Da qualcosa di ovvio a “Qualcosa Di Grande” con Madame, che riesce ad essere un brano più simile ad una poesia in musica che ad una canzone.
Le Aquile Luchè
Tra promesse a se stessi e visioni future, Luchè ci presenta “L’Ultima Volta“, un brano dal sound complesso e volutamente con poco autotune per non snaturare la voce dell’artista.
Se anche le Aquile temono qualcosa, è con Ernia, che si vincono le paure, con il brano “Ci Riuscirò Davvero“. Luchè e Lewandowski così, vincono il terrore di non mantenere il successo. Il secondo featuring con CoCo, in “Karma“, è la hit del disco per la leggerezza dei suoni e della melodia. Il pezzo d’amore pronto a finire nelle storie instagram è “Password“, dove il rapper si dimostra ancora una volta bravo a scrivere hit destinate a essere cantate quasi per intero dal pubblico ai live.
E quando hai sempre dato il massimo e messo tutto te stesso, nasce il brano “Tutto Di Me“. Il rapper ammette di essersi concesso nella sua interezza ogni volta, rimanendo poi vuoto e apatico. “Si Vince Alla Fine” è un brano a metà fra conscious e rap grezzo.
“Ti prego dimmi, di chi dovrei aver paura io se fa un disco come il mio?”
La purezza di questo progetto si può notare anche nelle transizioni da pezzo a pezzo, molto brusche, come ad esempio nel passaggio a “Over” con Geolier. Prima vera concretizzazione in napoletano del progetto, attua un ritorno alle origini e alle hit del calibro di “Int’o Rione” in un brano banger, che non ci si aspettava dal re di Napoli, visto il pubblico di riferimento che ha fidelizzato nel corso degli ultimi anni.
In “Dire La Mia” il rapper ancora una volta evidenzia le difficoltà e le problematiche dei rapporti. La calma e la tranquillità che si celano in questo brano si esauriscono in “Addio” la outro del disco. Il viaggio delle aquile termina con un estremo saluto con Guè e Noyz Narcos, nel vero brano Hip-Hop di tutto il disco.
Ma quindi, dove volano le aquile?
“Sei sicuro che vorrai una vita imperfetta, ma importante?”
A questa domanda, purtroppo o per fortuna non ci viene data risposta. Ma, d’altronde, quest’album non è un documentario sulle aquile. Il topic del progetto viene sviluppato nel docufilm su Luchè disponibile sul canale YouTube di Esse Magazine. Concentrandosi sui passaggi fondamentali della genesi di questo progetto, si può dedurre autonomamente il significato criptico di questo album.
Da un continuo evolversi della domanda “Cosa c’è dopo il successo?”, si ottiene come risposta la libertà. Essere liberi secondo Luchè significa avere il coraggio di pagare il prezzo per vivere qualcosa di grande e per cui valga la pena lottare e soffrire. In un racconto del percorso da “L1” a “Malammore” a “Potere” fino al volo di DVLA.

Come atterrano le aquile?
Nonostante resti un segreto il dove volino, Luchè ha concepito un album particolare, ricco di sonorità nuove e brani dai suoni sperimentali. L’interessante processo creativo si può constatare dal campionaggio dei suoni utilizzati nei brani, al mixing delle voci sia dello stesso re di Napoli, sia dei featuring.
É palese all’orecchio come nel brano “D10S“, terminata la strofa di Elisa, ci sia un mixaggio della voce che richiama il gridìo dell’aquila. Lo strillo del rapace infatti è presente quasi come una sorta di easter egg anche nel brano “Liberami Da Te” come suono d’atmosfera, riuscendo a non essere un semplice sottofondo, ma divenendo un vero e proprio suono da cui è stato plasmato il pezzo.
Da sample stravaganti a originali il senso di inquietudine dato dalla natura può ritrovarsi facilmente in quasi ogni brano del rapper Campano. Il viaggio fra le nuvole può essere tanto stupefacente quanto alienante e spesso, per progetti di questo calibro, dove si attende un grande ritorno, sarebbe meglio tenere i piedi a terra. Sperimentazione e azzardo possono sia spingere in alto che affossare se stessi. All’atterraggio dell’aereo si battono le mani a quello delle aquile si risponde “Viva il Re di Napoli”.