“La storia di una marionetta che ride triste, ed è the Black Pulcinella pronti all’apocalisse”
Se “Tarantelle” è stato il disco più introspettivo di Clementino, e “Vulcano” il progetto più caciarone dell’artista, il nuovo “Black Pulcinella” rappresenta un connubio tra lo stile conscious e quello ironico del rapper di Napoli. Tra giri di accordi e beat hip-hop lo stile classico di Clementino si innova, fino a portare all’estremo il lato canzonatorio e sentimentale napoletano, per tingere di nero la candida veste di Pulcinella.
“Dammi solo un modo per capire come credere che se quello che vedo non rispecchia le mie favole.”
Nel corso degli anni, Clementino non ha mai nemmeno dato accenno di volersi staccare da Napoli. Il suo attaccamento gli ha permesso di scrivere col cuore canzoni alla città e alla sua gente. Il legame è sempre presente in ogni progetto. Una citazione è d’uopo anche nei brani degli altri artisti in cui Clemente collabora. Dopo gli anni bui del covid, da Iena White, Clementino si trasforma nel Black Pulcinella.
Clementino trasforma il Pulcinella
“O’pes ‘e ogni parol dipende a chi arap’ a’ vocc’.”
Se per proteggere Gotham, Bruce Wayne diventa Batman, allora, per proteggere Napoli, Clementino diventa Black Pulcinella. Come ogni Batman anche il Black Pulcinella ha bisogno del suo Alfred e dei suoi Robin. A dare un significativo contributo al progetto hanno partecipato svariati artisti, sia nei featuring che nelle produzioni.
I beat di spessore iniziano subito con la base prodotta da LDO nel brano di apertura “The Dark Side of Iena White”, fra frecciatine e dissing velati ai colleghi, dove, per chi conosce l’ambiente, i bersagli non sono difficili da individuare. Il primo pezzo conscious, “Univers“, prodotto da 2nd Roof, crea un ambientazione tranquilla e dolce, facendo capire e percepire all’ascoltatore la sensazione di essere fra le stelle.
“ATM“, prodotto da LDO, è la traccia che ha lanciato il disco, abbinato al video YouTube, dove il rapper si traveste da alcuni suoi colleghi e fa una parodia non offensiva dei vari personaggi del rap game e non solo. Il primo featuring appare in “Revenge” con Enzo Dong, dove le voci dei due artisti napoletani sono accompagnate dalla base di endly. Il suono delle atmosfere partenopee, nel brano “Sound of Napoli”, è condito dall’attitude gangsta rap che riprende lo stile delle sporche di Snoop Dogg in “P.I.M.P.” e “Still Dre”.
“T Cucc semp e sei a matin. O sole nun o’ vir cchiù.”
L’amicizia aiuta a superare problemi, ma anche a creare hit. Questo è il caso del brano “Emirates” con Rocco Hunt. Dalla nuova scena uno dei primi nomi che compare è quello di Geolier, nel brano “Desaparecido“, un freestylone scandito da un ritornello molto cadenzato.
L'”Eclissi” con Clementino, J Lord e Speranza, è un brano dove i tre rapper campani non si risparmiano, in un dissing alla scena italiana di finte rockstar e criminali. “La belva umana”, tra rabbia e ironia, è un brano hip-hop nello stile classico di Clementino. “Amore lo-fi” dalle influenze jazz e soul, con il suono del sax in sottofondo, grazie alle voci di Madame e Nicola Siciliano, è un brano chill d’amore.
“Capate storte” è il primo brano dove il featuring è di un rapper oltrenapoli, Mattak, uno dei più tecnici in circolazione. Il brano più politicamente scorretto è “Crazy Shit (VM18)“, in collaborazione con Nello Taver. In questo brano i due rapper fanno “a chi mette a’ copp” sugli argomenti più triviali.
Da buon Mc, Clementino nel corso degli anni si è costruito una fitta rete di amici fra i freestyler più importanti e famosi d’Italia. Nerone compare nel brano “MKCNF8” ed Ensi in “Non passa mai”, entrambi pezzi dove si manifestano le spiccate capacità tecniche dei tre.
Il disco si chiude con “Black Pulcinella“, che inizia con una strofa a cappella, per poi far partire il beat hip-hop, pieno di scretch. Qui Clementino mostra il lato più buio di Pulcinella.
Il suono di Napoli
La potenza di questo progetto risiede nel forte attaccamento alla città di Napoli. Clementino mostra come non ci sia bisogno di sognare Marte o di distaccarsi per creare un buon prodotto. Seppur ricco di influenze napoletane, “Black Pulcinella” è un disco hip-hop in piena regola, dalle influenze blues e pop. L’album è ricco di nomi statuari del rap italiano, ed è un prodotto old school ma con la ventata d’aria fresca, data dai rapper della nuova frontiera italiana. Clementino, da caposaldo dell’hip-hop italiano, si dimostra capace ancora una volta di far capire e apprezzare l’idioma napoletano, anche a chi conosce solo l’italiano e la schiscetta.