NASA, prime immagini dal telescopio James Webb.

NASA, prima immagine dal Telescopio Spaziale James Webb

Bill Nelson, amministratore capo NASA: “Galassie che brillano accanto ad altre galassie. Una piccola porzione dell’universo”.

È stata presentata nella giornata di ieri, dal presidente USA Joe Biden, la prima immagine dal telescopio spaziale James Webb. Biden, accompagnato da Kamala Harris e Bill Nelson, ha dichiarato in un tweet: “La prima immagine dal telescopio Webb rappresenta un momento storico per la scienza e la tecnologia, per l’astronomia e l’esplorazione spaziale. Ma anche per l’America e tutta l’umanità”.

Oggetto dell’osservazione è stato l’ammasso di galassie SMACS 0723, distante 5.12 miliardi di anni luce dalla Terra. Per la NASA, è l’immagine a infrarossi “più profonda e nitida mai scattata dell’universo”. Per Marco Sirianni, responsabile dello sviluppo del telescopio Webb per l’ESA, l’immagine presentata è stata”una sorta di antipasto”. Nella giornata odierna, infatti, sono stati pubblicati altri quattro scatti: si tratta della Nebulosa della Carena (o Nebulosa di Eta Carinae), una delle più grandi e brillanti della Via Lattea; del pianeta esterno al Sistema Solare WASP-96b, un gigante fatto soprattutto di gas che si trova a 1.150 anni luce dalla Terra; della Nebulosa Anello del Sud, una nube di gas in espansione che circonda una stella morente, e delle cinque galassie vicinissime fra loro note come il Quintetto di Stephan, distanti 290 milioni di anni.

Ognuno dei cinque bersagli del telescopio spaziale Webb e dei suoi strumenti e corrisponde a cinque grandi temi di ricerca: la nascita delle stelle, la formazione dei pianeti, la nascita delle prime galassie dopo il Big Bang, l’evoluzione delle galassie, lo studio dei pianeti esterni al Sistema Solare. Molte delle immagini pubblicate saranni spettrali, ovvero immagini che scompongono la luce emessa da stelle e galassie per ottenere il maggior numero di informazioni possibili, per esempio sulla composizione.

Il Telescopio Spaziale James Webb, successore del telescopio Hubble, fornirà informazioni cruciali nello studio dell’Universo e delle sue origini. Nato da una collaborazione fra NASA, ESA e CSA (Agenzia Spaziale Canadese), è costato 12 miliardi di dollari e ha richiesto il lavoro di oltre 1000 persone. Particolarmente affascinante sarà la possibilità, secondo Marco Sirianni, di osservare e studiare l’atmosfera dei pianeti esterni al Sistema Solare.

Fonte: ANSA.it

Antonio Spina

Studente di Ingegneria Meccanica, amante dei motori e aspirante giornalista. Insomma, cose che vanno benissimo insieme.

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