ROMA – Ridurre di un giorno la presenza in classe ed affidare alla didattica a distanza lo svolgimento delle lezioni il sabato? Questa sarebbe soltanto uno dalle ipotesi prese in considerazione dal Governo per fronteggiare l’inverno del “caro energia”. Ma sono in tanti, a partire da presidi e sindacati, ad essere contrari.
Più cauti i presidi, con Mario Rusconi – che guida i dirigenti di Anp Roma – che dice all’Ansa “Bisognerà chiedersi quale potrà essere in futuro l’uso della dad se le scuole per esempio dovessero essere chiuse tutti i sabati come si sta ipotizzando per risparmiare il gas: la dad diventerebbe necessaria per il sabato. Siamo ovviamente contrari a che ogni scuola possa decidere autonomamente, altrimenti ci sarebbe l’anarchia”.
Netta, invece, la presa di posizione dei sindacati. “La scuola deve essere l’ultima da prendere in considerazione per procedere con le limitazioni” dice Ivana Barbacci, segretaria Cisl Scuola. Che aggiunge: “Si possono abbassare le luci nei centri commerciali, cominciando a tenerli per esempio chiusi la domenica – suggerisce la dirigente sindacale – si possono abbassare i riscaldamenti negli uffici pubblici in linea generale; si può fare molto, insomma, ma va preservato il diritto allo studio senza far pagare l’emergenza energia ai giovani”.
Dello stesso tono le dichiarazioni di Giuseppe D’Aprile, segretario Uil Scuola. “La Dad rappresenta per noi un tipo di didattica emergenziale quindi legata solo all’emergenza Covid. La scuola è una cosa seria e risparmiare su di essa significa non investire sul futuro di questo paese. Piuttosto tagliamo sugli sprechi: mi viene in mente il Parlamento i cui termosifoni sono accesi h24 ed è invece frequentato dal martedì al giovedì…”.
Fonte: Ansa