BRESH TRASFORMA L’ACQUA IN ORO BLU

Bresh

“Sappi che qualsiasi cosa accada proverò a sentirmi a casa.”

Quanto può essere importante lanciare un disco dopo essere diventati virali con una hit? Sicuramente le aspettative sono tante, gli occhi a guardare saranno molti ma sicuramente meno delle mani che indicheranno il successo (o il disastro). É il caso del successo che interessa il rapper/cantautore Bresh.

Dopo anni di gavetta, racimolando comunque un ottimo numero di ascolti, il progetto musicale di Bresh spicca il volo sotto il nome di “ORO BLU”. Album incisivo, che resta nei cuori dei fan, anche grazie alle perfette strumentali del suo collega e compagno di viaggio SHUNE.

“ORO BLU” è di certo il disco che ha avuto più rilevanza nella carriera dell’artista. Progetto pilota che gli ha dato un vero e proprio sbocco mainstream portandolo ad essere non solo noto al pubblico, ma anche ascoltassimo.

 

La ricetta per l’Oro Blu  Bresh

“Siamo grandi, ma non vuol dire solamente crescere.”

Sicuramente Bresh non rientra nella caratteristica di essere un rapper nel senso più stretto del termine. Ci sono le rime nei suoi testi, ma la struttura utilizzata nei brani è molto più simile ad un cantante pop, con l’aggiunta di teatralità nei toni e nelle parole utilizzate.

Il disco inizia con “Ulisse“, distante dall’idea di canzone rap così com’è concepita oggi.  Il pezzo è il racconto di un ritorno, complicato e tortuoso così come fu per l’eroe omerico Ulisse, essendosi Bresh lasciato trasportare da ogni corrente pur di visitare luoghi inesplorati.

La vena teatrale e narrativa, si palesa con il brano “Andrea“, una sorta di story telling, dove Bresh racconta in terza persona delle difficoltà e della caparbietà che lo portavano a cantare da solo, senza musica e senza nessuno che lo ascoltasse. Una storia che fa sia sorridere che riflettere, con una magistrale gestione degli strumenti che accompagnano il racconto del piccolo Andrea.

Il primo feat non tarda ad arrivare con “Parli Di Me“, con Rkomi, brano che Bresh dedica a chi non ha niente di meglio da fare che parlare in giro alle sue spalle e parlarne male. Per richiamare alle armi un amico, il successivo “Come Stai“, in collaborazione con Izi, è il pretesto per scrivere un brano malinconico dalle impronte pop.

 

“Io non ti troverò mai più da nessun’altra parte, ma se l’alchimia non parte, non faccio il viaggio con te.”

Il singolo antecedente al successo mediatico di Bresh, è “Angelina Jolie“, una canzone d’amore che racconta una serie di relazioni semi-tormentate. E mentre si pensa alla speranza che l’artista trovi la sua Angelina senza inciampare in un’Amber Heard qualsiasi, è già partita “Alcool & Acqua“, accompagnato dagli PSICOLOGI. In questo pezzo, la strumentale fatta da chitarra e hand clap e le strofe di Kaneki e di Bresh si collegano perfettamente, suddivise solo dai ritornelli di Drast, che, dopo il secondo, intona un bridge e chiude con un ultimo refrain.

Il punto forte del Bandicoot, è di certo quello di trasmettere le sue emozioni. Aiutato e accompagnato dalla strumentale, viene descritta tutt’una serie di oggetti importanti nella sua vita, che sarebbe comodo tenere invece in uno “Svuotatasche” nuovo. Tutti oggetti che hanno una storia e che servono come memorial all’artista per non dimenticare chi è diventato.

Il primo (e ultimo) brano techno-dance è “Amore“, dalla strumentale orchestrata da SHUNE, in collaborazione con l’insonne Greg Willen. La successiva hit reggaeton-trap è “Caffè“, una canzone che comunica felicità ed energia, come una vera e propria iniezione di caffeina.

“Volevo nascere iconico, ma per essere una leggenda non è un gran momento storico.”

Nell’olimpo della pop-trap c’è di certo posto per Bresh, che, in collaborazione con l’intoccabile (o quasi) Tony Effe, realizza “Fottiti“. In questo pezzo la strumentale fa da colonna portante del pezzo, con le voci a fare da chiusura ad un beat già completo così.

Non sono sbagliati i tempi per invitare Vane in un pezzo, ma ad essere sbagliato è il tempo verbale. Infatti Bresh e Massimo Pericolo, collaborano per la realizzazione di “Se Rinasco“, che, nonostante un totale disinteresse sia per il congiuntivo che per il condizionale, risulta essere scritto sotto una buona penna e nato sotto una buona stella.

Il pezzo a chiudere il disco è “La Presa B e La Presa Male” realizzato in collaborazione con la cantante pop Francesca Michielin. Il pezzo consious conclude il progetto del 2022, ma lascia ulteriore posto per l’aggiunta del tardivo “Il meglio di te“, che a mesi di uscita dal disco, riesce a rappresentare più che eccellentemente il pezzo di chiusura di “ORO BLU”.

Bresh
Le copertine dei singoli “Angelina Jolie” – “Andrea” – “Il meglio di te”

 

La Poesia Bresh

“Oro blu perché anche il necessario ha un prezzo, che sfiga.”

Numerose riflessioni, parole dolci e semplici per esprimere grandi concetti. Il talento di Bresh è proprio nella sua grande capacità di utilizzare vocaboli perfettamente comprensibili, ma anche non usuali. L’immaginario incantato che a volte propone è abbinato ad una disillusione mai scontata.

La malinconia, evidente più nei testi che nei suoni, non crea mai tristezza vera e propria. La sensazione trasmessa è più simile ad un sorriso strappato dopo aver ricordato un momento d’infanzia che ad una delusione. Più che una vera malinconia, quella evocata da Andrea è tenerezza inconsapevole, capace di emozionare e di coinvolgere. Sono i sorrisi indotti dalla musica a definire un vero e proprio mood, che anche nelle storie complicate, riesce sempre a farci vedere il bello.

Più che un album, “ORO BLU” sembra essere un compendio di storie ed emozioni, da ascoltare ed ammirare.

 

Bresh

Spotify

 

Alberto Maria Ferrante

Appassionato di cultura pop e di musica a 360 gradi.

Articoli consigliati