RONDO TINGE MILANO DI BLU: TRENCHES BABY

Rondo

“Odiano Rondo, parlano di Rondo, ma poi ascoltano Rondo.”

Sono 2 anni che la nuova scuola è dominata dal King della drill Rondodasosa che, dopo una carriera di feat e pezzi droppati come singoli, si è deciso a pubblicare il primo progetto da solista. Il suo nome ha iniziato a fare sempre più rumore nella scena sin dalla prima collaborazione con Lazza, poi col daspo a Milano, fino al più recente Crew-Mixtape “Seven 7oo”.

Ora il nome di Rondo è un’istituzione nel mondo dell’hip-hop urban e drill, che gli ha permesso di partecipare a svariate collab oltre mare. Quale momento migliore per far uscire un proprio progetto dopo tutto l’hype creato? Ed ecco che nasce “TRENCHES BABY”.

 

Rondo
Rondo con i suoi Homies.

 

Non è solo Drill

“Finché cresci e capisci che niente è com’è in fondo.”

Il progetto è sorprendentemente lungo rispetto agli odierni album e anche discretamente vario, lasciando spazio ovviamente alla Drill e ad altri sottogeneri. L’album si apre subito con la title track “TRENCHES BABY“, un pezzo drill che però è strasaturo di autotune. É un inno alla traplife, alla vita di strada e alla odierna bella vita dell’artista e di tutti i suoi homies.

Il disco procede con “FASHION NOVA“. A dispetto di un intro che sembra un compendio di versi prelevati da un reparto psichiatrico, una volta partito, il pezzo riesce ad essere hip-hop, seguendo le influenze drill e trap. A chi vive sempre in strada e alle teste matte è dedicata “OUTSIDE” prodotta da MILES, con qualche aggiunta di lievi frecciatine alla sua vecchia fiamma.

Rondo decide di iniziare a fare sul serio con “BLUE CHEESE“, richiedendo la collaborazione dello stellare Lazza. Ultimamente sia Zzala che Rwondo Gang stanno abbracciando la vibe sentimental. L’ironia e la contraddizione che rende il pezzo memorabile sta nell’abbinare il conscious con del formaggio inglese (o in questo caso con una variante di hashish).

 

Rondo

“Spengo il telefono non voglio essere online.”

Le collab non finiscono qui, anzi, sono solo all’inizio. É con l’amico Vale Pain, che Rondo decide di condividere la futura hit “TONIGHT“.  Come ogni disco, ciò che viene proposta, non è solo la musica, ma un’esperienza, un viaggio. E quale meta migliore della capitale nipponica “TOKYO“? Non è ancora chiaro perché abbia scelto proprio la città col più alto tasso di suicidi al mondo, ma Rondo avrà sicuramente nascosto qualche significato filosofico dietro questa scelta.

La somma produzione del progetto è sicuramente quella di “SIN CARA“, il pezzo H-H che mostra a tutti che  il Lord Da Sosa sa anche scrivere le barre. All’orchestra i maestri Nko, MILES, e Low Kidd hanno realmente aiutato Rondo alla costruzione di una hit rap.

Il pezzo “STURDY” era già uscito antecedentemente al disco. La diss-track alla banda di Rozzano, è stata volutamente inserita nel progetto, forse per fomentare la guerra fra quartieri. La collab con thasup, torna realtà con “DRILLMOON” e si può dire che sia il lato dolce della moneta lanciata con la loro precedente “c!ao”.

Nel percorso di Rondo ci sono state poche costanti. Fra queste, però, c’è sempre stata la presenza di chi ha creduto in lui dal primo istante: Capo Plaza. La collaborazione si concretizza in “NO LUV” con una produzione di Nko dai toni conscious.

 

Rondo
Alcune Storyline in “TRENCHES BABY”

Rondo

“Sono un bianco ma tranquillo con il rispetto di tutti i killer in city.”

Anche Rondo vuole andare in radio, e questa sua voglia di finirci è ben mostrata in “YAMAHA“, ed è proprio la nota marca di moto da cross a dare l’ispirazione all’artista. Il pezzo love dedicato alla sua ragazza suona catchy e pop, ma seguendo il giro di accordi di un brano reggaeton. Ovviamente chiunque può notare che ci vuole talento per unire il reggaeton e la motocross.

La rilevanza di Rondo a livello mondiale si è fatta sentire, ed è per questo che non potevano mancare gli artisti coi quali il rapper condivide la Hit virale “Body“. Stavolta il trio si lancia nella creazione di “KILLY DEMON“.

La forza di un track-killer come il Giovane Rondo, si vede anche nei pezzi più conscious. Aiutato dall’hitmaker Ghali e dalla principessa delle strofe Rose Villain, nasce “CELL“. L’incredibile connubio di tre stili si dimostra determinante per la buona riuscita del pezzo. Poi, il principe del Blu dedica “SCUSA” a tutti quei ragazzi balordi che fanno fatica a chiedere perdono.

“Pericoloso fuori e calmo dentro.”

AUTOSTOP” serve per vedere sotto il superficiale velo della calma, mentre “PLAYA” serve a mostrare al pubblico che Rondo riesce a non cappare nemmeno sulle basi in cui potrebbe non calzare bene. Il disco si chiude con “DOLORE 2” il sequel dell’apprezzatissimo brano presente nel suo EP “GIOVANE RONDO”. Il BlueDrip king si dimostra ancora una volta in quest’album tanto di forma quanto di sostanza.

 

Rondo
Rondo con i suoi broskies

 

I dettagli fanno la differenza (eccome se la fanno!)

Durante ogni singola fase della sua ascesa musicale, ci sono state delle costanti che hanno reso Rondo ampiamente riconoscibile. A partire dalla voce distinguibile dal timbro, alle fortissime produzioni del suo fido compagno di avventura Nko.

L’abilità mostrata da Rondo durante il percorso fin qui svolto, è stata quella di riuscire a cavalcare l’onda di tutto ciò che gli accadeva. L’ottimo utilizzo dei social per gestire anche le disgrazie, dalle notizie spiacevoli che hanno interessato i suoi compagni di crew, al daspo, al dissing con la machine-war Paky e con il principino di Milano Shiva.

Lo stile ben visibile, dagli slang al vestiario rigorosamente Blu Royale, all’uso di bandane e alla forte influenza sul pubblico, gli hanno dato a pieno il titolo di influencer e la corona di capo di un movimento artistico, che in Italia per ora sembra stia prendendo tutto.

Rondo

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Alberto Maria Ferrante

Appassionato di cultura pop e di musica a 360 gradi.

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