“Bravi ragazzi vestiti neri, scappano dai carabinieri.”
Pochi producer possono dire di avere le mani un po’ ovunque nel panorama italiano. Fra questi eletti c’è proprio Night Skinny. Il beatmaker romano ha messo un tocco di sé in miriadi di produzioni di artisti illustri, come Jake La Furia, Guè, Noyz Narcos. Il timbro delle sue strumentali si è sempre adattato, dai pezzi più conscious fino ai beat più cupi, sposandosi alla perfezione con la voce dell’artista.
Anticipando le nuove tendenze e grazie al suo fiuto nello scovare nuovi talenti, si è subito reso disponibile per produrre anche singoli con le nuove leve della scena (non più tanto nuove) come Ernia, Rkomi, e più recentemente anche in “SALVATORE” di Paky.
“C’hai il mio nome sempre in bocca come il tipo.”
L’idea dell’hip-hop si è costantemente evoluta nel corso degli anni, portando Skinny ad avere una concezione molto particolare di “producer album”. Seguendo l’ispirazione ricevuta dai colleghi del nuovo continente, l’artdeveloper ha aggiunto il suo tocco personale al concept americano, rendendo i producer album un’opera completa, dove il termine “producer” risulta riduttivo a vantaggio del più calzante “regista”.
Ed è proprio la sua concezione di producer album, compiuta con “Botox”, l’ultimo della trilogia, permette di notare tutti i passaggi che hanno permesso a Night Skinny, di scolpirsi un nome nella leggenda del rap italiano.

Pezzi: L’inizio della rivoluzione Skinny
“La plaza che parla il mio stesso idioma.”
Il rinnovamento di Skinny sulla traccia è iniziato con il primo capitolo della trilogia, “Pezzi”, album dove il producer si è divertito a utilizzare delle strumentali trap, combinando gli elementi dell’hip-hop più classico ai novelli suoni di tendenza del 2017. La chiave di volta che ha permesso a Skinny di debuttare nel main stream, è stata la trovata di mettere rapper affermatissimi come Gue Pequeno a rappare sulla stessa base dei più recenti Rkomi o Izi.
Questo album è stato uno dei primi pretesti per unire la nuova e la vecchia scuola, creando per la prima volta nella storia del rap italiano un vero e proprio connubio fra Trap e Rap. A fare da collante fra le rime grezze dei veterani e la freschezza dei novizi, ovviamente sono le produzioni. Una successione di creazioni originali ed interessanti, introducendo beat complessi ed articolati, mantenendo comunque il classico e comprensibile stile di chi la musica la fa con uno stampo ben predefinito.
Mattoni: Mantenere il controllo Skinny
“Dove la trap finisce iniziano i nostri nomi, la mia casa resiste perché è fatta in mattoni.”
Dopo aver impostato il suo lavoro, e aver ottenuto ottimi risultati, per Skinny giunge il momento di riconfermarsi e, nel 2019, aggiunge una nuova tessera al suo mosaico musicale con “Mattoni”. Il progetto, dal nome, suggerisce quello che poi sarà effettivamente lo spessore del suono utilizzato. Un album dai suoni pesanti, forti, una sapiente unione di rumori sordi e di melodie incisive.
Questo disco nel corso degli anni ha collezionato prestigiose certificazioni e, ancora oggi, i suoi brani sono presenti nelle playlist ad alta rotazione nelle piattaforme streaming. Un progetto che mantiene le aspettative, ma che aggiunge tanto. L’introduzione di tutta la scena rap napoletana, in “Life Style“, ha di certo stupito e appassionato i fan.
Apprezzatissime anche la collaborazione fra Luchè e Rkomi in “Prometto” e l’apertura del disco con Marracash, Noyz Narcos e Capo Plaza in “Street Advisor“. Una hit che ha reso il disco memorabile e streammato anche oggi, è senza dubbio la gigantesca Possetrack “Mattoni“. In questo colossal si succedono in ordine Noyz Narcos, Shiva, Speranza, Guè, Achille Lauro, Geolier, Lazza, Ernia, Side Baby e Taxi B.
BOTOX: il disco dalle produzioni gonfie Skinny
“Vedo solo ratti in questa musica, Squit Games”
Il disco che per ora mette un punto alle produzioni di Night Skinny, è il suo ultimo “Botox”. L’idea di Skinny per questo progetto era proprio quella di creare un disco “gonfio” di feat, dai suoni appunto “gonfi” ed eterei. Più di 40 penne a lavorare in studio da Night Skinny hanno contribuito a rendere il progetto realtà.
Sicuramente è stata proprio la voglia di fare un prodotto super-pompato che ha portato Skinny a sfruttare al massimo la digital-orchestra e tutti gli artisti disponibili per il progetto.
Botox è un lavoro corale e ben strutturato, i cui singoli compaiono nelle maggiori playlist urban e che non accennano a volersi schiodare dalla posizione raggiunta.
Skinny è la garanzia
“Noi generazione di BR, figli della bomba. Voi generazione PR figli di NDR.”
Non è un caso che il re delle unioni dei sound venga chiamato per lavorare nei progetti più disparati. Dalla colonna sonora di “Blocco 181” di Salmo, al disco dei 24 platini “Taxi Driver” di Rkomi, Skinny ha sempre reso un colossal tutto ciò in cui ha messo mano.
Questa versione migliorata di Re Mida, che trasforma tutto ciò che tocca in platino, è data soprattutto dalla sua capacità di creare ed interpretare moods. Il suo genio si adatta perfettamente agli artisti coi quali va a collaborare, dal romantico “Solletico” di Rkomi, al più zarro “Wagyu” di Guè. Relegare Night solo ai suoi progetti personali può essere riduttivo, ma sicuramente, in tutto il suo percorso, i suoi album esprimono al meglio la sua concezione artistica.
Ecco Night Skinny, il re dei producer album.