“Sì preferisco prendermi tutto il brivido del rischio.”
Ernia è tornato. Ha anticipato l’uscita del nuovo disco nel recente 64 Bars con Redbull, e ha confermato le aspettative dei fan al live show del toro rosso a Scampia. In quest’occasione, sulla maglietta dell’artista la scritta “NOVEMBRE” ha anticipato al pubblico il mese in cui il disco avrebbe visto la luce. Per il relase del disco, Ernia ha partecipato ad un’intervista esclusiva per RollingStones divenendo la copertina di questo mese.
Il pubblico in visibilio da “LEWANDOWSKI IS BACK” finalmente può godersi il nuovo “IO NON HO PAURA” dopo una più che meritata attesa.

Le nuove regole del coraggio
“Ci siam sempre abbuffati senza pensare al conto
E cadiamo all’infinito perché il pozzo del male non ha un fondo.”
Come un vero ritorno alla “Simba”, il nuovo progetto in studio si rivela sorprendente con la promessa di essere longevo. Il disco sembra aprirsi con una “contraddizione”. Come un ossimoro, il nome del progetto si pone in antitesi con l’autocelebrativo “TUTTI HANNO PAURA”. Dal significato palese e dalle intenzioni chiare, le strofe di Ernia sono impreziosite dalla voce del principe del pop in Italia Marco Mengoni.
Il Rapper da “ascendente Milano”, invece di spammare i versi di spavento come nella nuova tendenza lanciata da Shiva “BubuMilano”, scrive un’unica onomatopea in “BU!”. Il pezzo inizia con un’autoreferenza al suo vecchio successo “Gotham” direttamente da “Come Uccidere Un Usignolo”.
Il terrore dei fan mainstream poteva palesarsi nel rischio di avere un album senza ottenere una degna prosecuzione della scorsa hit radiofonica “Superclassico”. Ernia allora interviene preventivamente ed inserisce in tracklist l’altrettanto orecchiabile “BELLA FREGATURA”.

“Ho fatto tanti errori, ma mentito mai.”
Sentire la mancanza di qualcosa può essere destabilizzante, e quindi, dopo aver fatto percepire ai fan un po’ d’astio nei confronti di Rkomi con una gag canzonatoria in live su Instagram, Ernia si rivela essere un burlone, avendo invece inserito proprio il suo amico Mirko in “QUALCOSA CHE MANCA“.
Il terzo featuring del progetto senza paura prende una piega hip-hop con Salmo in “CATTIVE INTENZIONI“. In questo brano, sia Mr. Professione che il Salmone si sbizzarriscono in varie quartine killer su una base old-school, orchestrata dal curatore del progetto Sixpm.
Ernia
“Ti dirò di ciò che è stato e che sarà
Ora fai la buonanotte, dormi nei pensieri di papà..”
Nei progetti di spessore, e nei grandi ritorni, non c’è spazio solo per i pezzi aggressivi. Infatti, dopo aver dato libero sfogo al suo estro da rapper autocelebrativo, è tempo di calmarsi con il brano e racconto più maturo ed emozionante di “IO NON HO PAURA”. Il pezzo in questione è “BUONANOTTE“, una narrazione immaginata al figlio o alla figlia che il rapper non ha visto nascere.
Dopo tutta la tenerezza e il dolore trasmesso con dolcezza ai fan, il rapper di Simba torna a trasmettere good vibes, con “WEEKEND” e poi con Geolier e Junior K con “ACQUA TONICA“. E poi, ad accompagnare l’Ernia al disco è il sample di Ornella Vanoni, estratto da “Stupidi”, per creare il brano del tutto inedito “COSÌ STUPIDI“.

I featuring pop non potevano esaurirsi solo con Marco Mengoni. Mr Professione chiama quindi, oltre a Guè Mr Fini, anche la pincipessa del pop Gaia. La collaborazione fra questi tre campioni prende il nome di “BASTAVA LA METÀ“. Si torna a fare auto-celebrazione con ” NON HO SONNO“, dove sono varie le citazioni, a partire dalla reference all’attacco di Fabri Fibra in “Le leggende non muoiono mai” di Don Joe, fino a ri-citare nuovamente il suo singolo “Gotham”.
“So incassare in silenzio, tu ti agiti e scatti
Sono più diplomatico, tu non sai scendere a patti.”
Il non-featuring del disco appare in “IL MIO NOME“. E a duettare con Ernia è proprio la sua fidanzata Valentina Cabassi, che dopo aver mostrato le sue apprezzabili doti canore, conclude il pezzo con una nota audio. Il brano che si ambienta nelle paure e perplessità dell’artista è “ROSE E FIORI” dove la sua visione distopica è riportata alla realtà dai dubbi e dalle preoccupazioni.
Il disco si conclude con la sofferenza enfatizzata in “IMPOSTORE“, un ottimo brano per mettere il punto alla grande menzogna della frase “IO NON HO PAURA” con cui Ernia ha coltivato l’inganno fino alla fine.
La paura di non avere paura
“Chiamate l’altamoda e dite:« il trend è vestirsi di pelle d’oca.»”
Ed è dopo un lungo ed estenuante percorso che ci si può auto-eleggere come “Fear-less”. Per l’appunto, dopo un lungo album dove appare di tutto, Ernia, che in questo percorso inizia col nascondere la sua paura, si palesa solo alla fine. L’impostore che impersona per tutto lo scorrere del disco, che racconta gli avvenimenti sia negli storytelling che nei pezzi più rap, sembra essere un narratore affidabile.
É nel momento in cui si smaschera da solo che tutti gli avvenimenti presentatici non sembrano essere stati descritti su solide fondamenta, ma su castelli di carta. Un’idea di percorso sicuramente azzardata, che alla fine però riesce a dare al progetto, anche involontariamente, numerose e originali interpretazioni diverse.
Tutto ciò che spaventa, trova una giusta destinazione per l’artista e per i fan con “IO NON HO PAURA”, il miglior album di Ernia.