GUÈ HA LE RIME IN MADREPERLA

“Madreperla, il mio Lifestyle, è Guevdanko un romanzo,
sono all’ultimo piano sperperando.”

È così che Guè Pequeno, nel 2021, ha deciso di aprire la prima traccia del quarto capitolo della saga di Mixtape, “FastLife 4”, preannunciando (forse involontariamente) il nome del suo più recente progetto, il nuovissimo “Madreperla”. Per un ritorno all’old school e agli antipodi della cultura hip-hop italiana, è stato necessario chiedere aiuto ad un sommo esponente del genere, Bassi Maestro, che, dall’olimpo dei mostri sacri, ha curato l’aspetto “producing”.

Erano anni che Bassi si era allontanato dalla scena, ed è stato proprio il Guercio a riportarlo sotto i riflettori, affidandogli un lavoro importante tanto quanto la scrittura dei testi: la realizzazione delle basi.

Seguendo questi presupposti, “Madreperla” non ripercorre le impostazioni dei nuovi progetti musicali, ma, ponendosi contro il mercato che si è standardizzato, ritorna alle radici del rap, con l’utilizzo dei sample e con un rap aggressivo e mai scontato.

Guè

 

Hype per G.U.E.

“Quando vengo alla tua festa.. mollami!”

Ogni anno Guèpek ha sempre pubblicato un album, agitando le opinioni contrastanti di fan e detrattori. Ma, sebbene per il 2022 sembri mancare all’appello un lavoro datato nell’anno, in realtà, l’appuntamento annuale è stato perfettamente rispettato notando che il precedente “GVESVS” ha solo 1 anno e due settimane di vita in più del nuovo progetto. Ai fan più accaniti è addirittura arrivata una mail direttamente da Spotify, che ha dato la possibilità a pochi fortunati di aggiudicarsi il gioco da tavolo del Guèrcio in stile Monopoly.

L’annuncio ha mosso i fan, e il rapper si è dedicato a vari eventi di sponsorizzazione con varie aziende di streaming. Hanno particolarmente fatto rumore le iniziative di  Spotify, e l’early access al disco di Amazon Music. Questo piano marketing ha spinto i fans ad auto hyparsi per l’imminente uscita del progetto.

Guè
Guè alle prese con gli eventi Spotify e Amazon.

 

La vecchia guardia

“L’oscurità del nostro tempo resterà cosi al lungo, che imparerò a vedere al buio.”

Per un altro ritorno di Guèfner non ci sono compromessi, non ci sono mezzi termini e non c’è pietà per nessuno. L’album parte a bomba con una sequela di rime e citazioni in “Prefissi“. In questo brano la base e il flow dell’artista collimano sfiorando la perfezione. Il tema principale di questo disco segue a tratti storytelling e auto celebrazione tipici dei primi pezzi rap.

La rappresentazione della cultura gangsta rap è ben resa in “Tuta Maphia“, nel quale il featuring di Paky è palesato dallo stesso con la sporca che lo annuncia. Il “Glory”di Paky, che ne anticipa la strofa, è urlato con la stessa sofferenza con cui ci si sforza per trattenere il talento. Donne, droga, assassinii e accoltellamenti non sono temi nuovi né per il talentoso rozzanese né per il Lucky Luciano. Il mood full criminale di questo brano conferma il successo del duo già visto in “Ti Levo Le Collane”.

Guè fa sul serio, e per spiegarlo alle teste quadre, incide “Mi Hai Capito O No?“. Il brano è stato realizzando da un sample di Ron, dell’omonimo brano “Mi hai capito o no?”, dal quale è poi stato tratto il ritornello.

In “Cookies N’ Cream” bastano solo pochi secondi per capire il glorioso destino che attende questa traccia. Il brano ha l’attitudine gangsta, chiaramente riprendendo le canzoni hit di 50 Cent. Il padrino della scena si avvale di due giovani talenti per raccontare al meglio come si spalma la crema sui biscotti. I due chef sono ANNA Sfera Ebbasta. La prima si dedica ad un’autocelebrazione tipica delle generazioni post 2000, il king della trap, invece, si diverte con un flow spezzato, quasi a simulare un singhiozzo.

“Non cerco Dio né sonno, cerco solo pace.”

La nuova poesia di strada ci è stata donata in “Need U 2Nite” sia dal Mr Fini che da Massimo Pericolo. Per poesia di strada non si intende certo una romantica serenata in slang, ma una grezza e volgare rappata contraddistinta da un timbro di voce più delicato delle solite canzoni rap. In tutto il brano echeggia la voce di Judie Tzuke, cantante del singolo da cui Bassi ha campionato la base.

Haranguèrcio è un gangsta lover, e gli anni ci hanno confermato che è il più professionale al beat. Per parlare di questa sua bravura sulla strumentale è stata realizzata “Leon (The Professional)“.

Non c’è disco di Guè, senza un ft con Marracash. Il King del rap compare in “Free“. Se di solito il duo di “Santeria” sta bene nel suo dualismo, stavolta ad accompagnare la coppia di “∞ Love” , c’è Rkomi. Per un ritorno al passato G De Niro ha realizzato la parte due di Mollami, con “Mollami pt2”

“É stressante essere single mentre hai una relazione. Non essere gradito nella tua redazione.”

Per un disco del XXI secolo che vuole essere completo, non può di certo mancare un pezzo più conscious. E infatti, dopo il marasma maranzesco delle precedenti tracce, il pezzo di riflessione è “Lontano Dai Guai“. Questo brano dai profumi lo-fi è realizzato in collaborazione con il 2 volte vincitore di Sanremo Mahmood.  Il brano più rap-love, invece, sapientemente inserito in questa posizione, è “Chiudi Gli Occhi“. Guè, con stile in “1k In Su“, racconta il prezzo delle sue barre quando si concede ad un featuring di un rapper che non conosce e stima. Il racconto old school comprende la penna di Benny The Butcher.

Il disco si conclude con “Capa Tosta“, featuring che vede la collab del cantante napoletano Napoleone, che, con la sua voce blues, addolcisce questa chiusura del disco usando la gangsta attitude che contraddistingue questo progetto.

Guè
I canvas di Spotify che creano lo Spettrogramma acustico di “Madreperla”

 

É una perla

“Tu rispetta sempre, la mia parola è vera.”

In questo disco, il vero e proprio ritorno che fa rumore non è realmente quello di Guè. Una delle cose più importanti è il ritorno di Bassi Maestro, executive producer ed MVP del progetto. Con basi crude abbinate alla ruvide rime di Guè, i due hanno reso “Madreperla” un disco tanto apprezzato per i fan, quanto temuto per gli artisti della nuova scuola. L’assenza di talento ed argomenti fa tremare i nuovi fallitones al solo pensiero di un eventuale ritorno al passato. Il disco di Guè e Bassi è tanto importante quanto contro corrente. Una mossa di marketing che si oppone all’odierno panorama musicale e che sembra voglia riportare in auge il vecchio hip-hop, il vero hip-hop. Non resta cha ascoltare il disco davanti ad una bella tazza di tè e due dadi per il Monopoly.

Guè

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Alberto Maria Ferrante

Appassionato di cultura pop e di musica a 360 gradi.

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